5 Regole per una start up italiana

Sviluppo. Distribuzione. Financing.

5 Regole per una start up italiana

Sono personalmente alla seconda start up, tutte e due fatte in Italia, insieme a 15 anni di esperienza in medie e grandi aziende; la prima chiusa con un exit piccolo ma utile a capire la seconda in forte crescita e con l’ambizione di fare qualcosa di grande!

Le difficolta’ di fare start up sono tantissime, In Italia ancora di piu’ ma mi sento di poter dare tanti consigli. Dovessi approcciare una terza start up porrei i seguenti paletti:

1) tassativamente non un APP

sembrera’ strano ma il mondo delle app significa perdite certe e probabilita’ di successo vicine allo 0; tutti i giorni ricevo proposte di investimento in APP fantastiche ma la realta’ dei fatti e’ che il costo tecnologico e di acquisizione del cliente e’ veramente altissimo e quindi ci vogliono talmente tante risorse finanziarie per generare un minimo di volume che non fa per l’italia.

Le banche basano le loro valutazioni su bilanci depositati in attivo, i fondi seed, VC sono talmente pochi che ti portano via la societa’ ancora prima di iniziare, allora i Business Angel che lavorano come un VC ma difficilmente non seguiranno ulteriori aumenti di capitale; quindi va bene crederci ma allora giochiamo all’enalotto.

2) Servizio o prodotto? se fate prodotto il mio consiglio e’ di conoscere molto bene il mercato e quindi di avere una forza commerciale tale per inserirlo. Anche in questo caso, soprattutto nella moda ho visto talmente tanti prodotti stupendi, tanti designer che si focalizzano sul prodotto ma la mera realta’ e’ che se lavori su qualcosa di stupendo ma non e’ distribuito non serve a nulla, per distribuirlo bisogna conoscere molto bene:

– mercato

– prezzo

– markup

– rete commerciale

Il servizio e’ piu’ semplice ma bisogna chiudere commesse (quindi ritorna il punto di essere forte commercialmente).

3) Retail = acquisizione cliente verso online

E’ interessante come il Retail ancora oggi ti aiuta a generare un volume per la societa’ ed acquisire i clienti per avere un database con costi abbastanza certi di kick off, l’online vicerversa ha un costo enorme di kick off senza risultati certi, quindi aprite un punto retail (fashion, design, servizio, food) e poi lavorate su un online semplice e veloce.

4) Marketing: essendo in Italia bisogna ragionare come ragionano gli imprenditori italiani! Il miglior marketing sono i tuoi clienti soprattutto all’inizio! Avere ingenti somme da spendere in Marketing e’ utopia quindi se basate la vostra strategia sugli investimenti di markwting siete fuori.

5) Ragiona per “media” e non per eccezioni

Ho visto tantissimi giovani o meno giovani entusiasti della propria idea. Il primo problema e’ l’ottusita’ ,il benchmark impossibile da raggiungere e la famosa frase: “la mia idea e’ differente”

– ottusita’ (non si accettano consigli) sbagliatissimo le visioni di terzi sono spesso molto importanti per avere una strategia piu’ lucida

– il benchmark impossibile

Paragonarsi ad aziende americane o ad aziende che hanno 10 anni e’ assolutamente sbagliato e si prendono decisioni sbagliate.

– la mia idea e’ differente: per il 99% delle volte non e’ cosi anzi quindi cogli l’occasione per copiare (non e’ un delitto)

Quindi in bocca al lupo a tutti!

se volete approfondire la cosa scrivete e sarete contattati da uno specialista

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